ECATE - Vigneto Faverzani

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ECATE

CURIOSITA'
 
Per i Greci ECATE era figlia dei Titani Perse e Asteria (dea delle stelle) e nipote della titanessa Febe (antica dea della Luna), ed era considerata una delle divinità più misteriose e potenti del pantheon. Viene menzionata da Esiodo come divinità benevola che realizza i desideri di coloro che hanno il suo favore, e nell’inno omerico a Demetra si narra che fu proprio lei ad avvisare la madre disperata della figlia Persefone che era stata rapita da Ade e portata nell’aldilà. Questo testimonia, oltre che della natura materna e solidale della dea, anche del suo legame con Demetra e Persefone, divinità alle quali fu sempre connessa in virtù di un’origine comune: sono le tre divinità che simboleggiano i cicli delle stagioni e ciascuna di esse rappresenta un’età della donna: Persefone è la vergine, Demetra la madre, Ecate la vecchia saggia. E’ probabile che un tempo si trattasse dei tre volti di un’unica dea triplice che rappresentava la Natura, il Tempo ciclico e la Femminilità nella sua interezza.
 
Viene a volte raffigurata con tre teste, ed è anche adorata come dea dei crocevia, dove tre strade si incrociano. La tradizione ermetica la rappresentava con una testa di cane, una di cavallo e una di serpente.

E’ l’unica dea, oltre a Zeus, il cui potere si estende sui tre regni: terra, mare e cielo
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"che fra tutti Zeus Cronide onorò, e a lei diede illustri doni,
 che potere avesse sulla terra e sul mare infecondo;
 anche nel cielo stellato ha una sua parte d’onore
 e dagli Dei immortali è sommamente onorata."
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Come la Luna, Ecate cambia volto e a volte scompare. I Greci la identificavano soprattutto con l’aspetto della Luna calante e nuova e con il mondo sotterraneo dei segreti e dell’aldilà.
 
Era la depositaria del sapere erboristico, dea delle pozioni magiche, dei farmaci e dei veleni, ed era inoltre l’unica oltre a Zeus ad avere il potere di avverare i desideri degli uomini o di negarne la realizzazione. Una dea immensa, l’unica dei Titani a non essere stata sprofondata da Zeus nel Tartaro dopo che gli dei dell’Olimpo li sconfissero, conquistando il potere sul Mondo. Una dea oscura, che Sofocle ed Euripide presentano come signora della stregoneria.

Testo scritto da Giorgia Rossi tratto dal sito internet www.nelboscodelladea.com


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